ENTE DI GESTIONE DELLE AREE PROTETTE DELLA VALLE SESIA
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Monte Fenera è inconfondibile, isolato e con la caratteristica forma tondeggiante, mentre ci si avvicina da sud alla Valsesia. Tanti sono i sentieri che lo percorrono e che raccontano la storia di questo imponente complesso di rocce sedimentarie, l’unico nella zona. È una storia fatta di rocce e di acqua, di animali d’altri tempi e di illustri antenati. Qui abitanti antichi e più recenti hanno lasciato tracce tangibili della loro presenza. Nelle grotte di Ara era di casa l’uomo di Neanderthal, la più antica attestazione di presenza umana nell’Italia nordoccidentale, mentre nelle cavità carsiche del monte, una grande varietà di tracce rivela anche la presenza di leoni e orsi delle caverne, pantere, linci, rinoceronti e uri. La via più breve per raggiungere la vetta (899 m) parte dalla frazione di Colma, a nord dell’elevazione; bastano 40 minuti di sentiero per raggiungere la grande croce della cima, da cui la vista spazia sulla bassa Valsesia. La presenza umana nel territorio paleolitico medio fino al XIX secolo è testimoniata da strumenti preistorici, tombe dell’Età del Ferro, corredi funebri romani, resti di un insediamento in grotta altomedievale dotato addirittura di attività artigianale e altri materiali recuperati provenienti dal Monte Fenera e raccolti oggi presso il Museo di Paleontologia e Archeologia di Borgosesia.