Gola dell’infernaccio
COMUNE DI MONTEFORTINO
Via Roma 21
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Da Montefortino, prendendo la strada provinciale dell’Ambro e proseguendo fino al bivio con le indicazioni, si arriva a uno slargo in cui lasciare l’auto. Si continua a piedi fino al sentiero che si insinua nella Gola dell’Infernaccio, un mondo fatto di pareti rocciose verticali, strettoie, boschi rigogliosi dove il sole fatica a penetrare e del fragoroso scorrere del fiume Tenna. Ovviamente, servono le giuste precauzioni: caschetto di protezione in testa e occhio alle allerte meteo. L'escursione è un susseguirsi di emozioni, con passaggi più impegnativi alternati a momenti in cui ci si può lasciare andare alla sola contemplazione. Comincia con una dolce discesa verso il fondo¬valle e dopo appena 800 metri si è già al cospetto del canyon, preceduto dalle cosiddette Pisciarelle, cascatelle che scendono lungo la ripida parete. Un ponticel¬lo attraversa il fiume per condurvi nel tratto più selvaggio della gola: è proprio da qui che si aprono diversi percorsi che risalgono il fiume e si inoltrono nella valle attraversando paesaggi scolpiti dalla forza dell’acqua. Uno dei più interessanti è quello che conduce all’Eremo di S. Leonardo, un edificio in pietra chiara che da un lato si affaccia su uno strapiombo. I monaci abbandonarono l’eremo nel XVI secolo per via dell’asprezza delle terre, che non consentiva di vivere facilmente con l’agricoltura e l’allevamento. Nella seconda metà del Novecento, dopo secoli in cui l’eremo venne usato come fienile, ricovero per animali e deposito, padre Pietro Lavini prese a cuore la struttura e decise, coi propri mezzi, di riportarlo all’antico splendore. Gli altri tracciati, attualmente purtroppo non praticabili, sono quelli che vanno alla Cascata nascosta o alla Sorgente del fiume Tenna.
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