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Puglia

Valle d’Itria in bicicletta

Itinerario

Valle d’Itria in bicicletta

in collaborazione con Touring Club Italiano

Vista dall’alto, la valle d’Itria svela la fertile campagna pugliese, con campi delimitati da muretti a secco, interrotti ogni tanto da boschi di quercia, uliveti a perdita d’occhio e iconici trulli, le tipiche costruzioni che punteggiano la valle e che sono segno distintivo della Puglia nel mondo intero. Poi, masserie sapientemente restaurate, virtuose cantine, sentieri da percorrere in bicicletta e che toccano pittoreschi borghi, come l’itinerario ad anello che permette la visita di Alberobello, Martina Franca e Locorotondo: bianchi e abbaglianti, con un intreccio di vicoli e piazze signorili su cui si fanno onore architetture barocche.

Una terra color ruggine che esalta il bianco abbacinante delle masserie e delle chianche. Un’area rurale dove le strade scorrono placide tra ulivi aggrovigliati e i muretti a secco. Poi, isolati nei campi o a fare gruppo nei borghi ci sono i trulli, con i loro tetti conici e grigi e bizzarri pinnacoli. Costruzioni così particolari da sembrare case di puffi, gnomi o folletti. Sono edifici a secco costruiti con la tecnica dell’incastro, hanno la base di forma cilindrica intonacata di bianco, i tetti sono affusolati coni di pietra calcarea grigia, decorati in cima da pinnacoli bianchi come la neve. Paiono tanto antichi, quasi preistorici, questi trulli, ma in realtà, sebbene le origini siano incerte, la storia li attribuisce al XVII secolo e a Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona, conte di Conversano dal 1626 al 1665, noto come il Guercio di Puglia, che, per aggirare le tasse imposte dagli spagnoli su ogni nuova costruzione, ordinò ai sudditi di costruire case in pietra a secco, senza malta, perché potessero, in caso di ispezione, demolirle e ricostruirle facilmente. L’architettura singolare, la candida pietra carsica, la temperatura fresca dell’interno, fanno dei trulli edifici sui generis che si trovano solo in valle d’Itria. Oggi si sono trasformati, non nella forma ovviamente, ma nel contenuto, e ospitano dimore turistiche, ristoranti o botteghe di souvenir. Ci sono quelli che hanno mantenuto gli arredi di manifattura locale, per un’immersione nella cultura e nella tradizione del luogo, altri si sono adeguati al design contemporaneo, molti sono stati restaurati con estrema cura nei dettagli e offrono un’atmosfera romanticissima, oltre a un servizio regale.
Per visitare la magica valle d’Itria, almeno in parte, si può percorrere in bicicletta l’itinerario circolare che parte e torna ad Alberobello toccando Martina Franca e Locorotondo, un tracciato privo di asperità e quindi adatto a tutti. Serpeggiare lentamente in sella a una bici su antiche strade di campagna e saliscendi, tra il verde argentato degli ulivi, vigne, querce solitarie e fitti boschi, sfiorando masserie e chiesette, muretti a secco e agglomerati di trulli, è un’esperienza fiabesca che si può vivere solo qui.

Dove mangiare

Evo
Alberobello (BA)
Via Giovanni XXIII 1
Tel. 320 8481230
info@evoristorante.com
evoristorante.com
Evo come evoluzione è un locale giovane che propone una cucina legata al territorio, che rielabora i grandi classici pugliesi con grande attenzione per le materie prime. C’è sperimentazione, gioco e tanto studio sia in cucina che in sala. I vini selezionati sono esclusivamente pugliesi mentre le verdure provengono dall’orto personale o da produttori locali. Durante la bella stagione, si può cenare nello spazio esterno.

Goodo
Via Cisternino ang. via S. Pantaleo 2/4 - Locorotondo (BA)
Tel. 391 3907485
info@goodoristorante.it
goodoristorante.it
A Locorotondo, all’interno di un’ex cabina elettrica cittadina, sorge Goodo. I padroni di casa sono Luciano e Salvatore Patronelli e, insieme al giovane chef Nicola Palmisano, hanno ridato lustro a questa struttura. Il menu è improntato sulla valorizzazione dell’ottima qualità delle materie prime, qualità che si percepisce subito nell’assaggio della tartare di vacca podolica con carciofo violetto o nel petto d’anatra con scarola, lampone e mandorle tostate. Tra i primi spicca senz’altro il risotto con formaggio caprino, aglio nero e fave, ma a renderlo interessante è l’aggiunta della sporchia (pianta infestante delle fave che qui, in un’ottica di zero waste, ritrova nuova vita). Buona carta dei vini e servizio efficiente.

 

Dove dormire

Il Palmento
Località Cupa 161 - Locorotondo (BA)
Tel. 080 4383404
info@ilpalmento.com
www.ilpalmento.com
Complesso composto da antichi trulli, recuperati con un intelligente restauro e trasformati in prestigioso albergo, unico nel suo genere. Conta suite di raffinata eleganza e distinte ognuna con il nome di un vitigno tipico pugliese; gli arredi sono in stile e ben accostati alle architetture originali. Non mancano occasioni per il tempo libero, grazie a impianti sportivi illuminati, o per escursioni culturali nelle numerose città della valle d'Itria. Infine, presso l'accogliente ristorante, si gustano le ricette della cucina pugliese, con paste fresche in evidenza, piatti a base di pesce e prodotti tipici della zona.

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