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Marche

Senigallia. I Della Rovere e le Rocche

Itinerario

Senigallia. I Della Rovere e le Rocche

in collaborazione con Touring Club Italiano

Muraglie di mattoni rossi si staccano dal verde dei colli che digradano verso il mare, tracce della forza militare del passato che segnano questo tratto dell’entroterra marchigiano. Alle architetture militari è dedicato il viaggio che inizia dal centro di Senigallia, dominato dalla mole della Rocca, fulcro del potere dei Della Rovere. Ci si sposta poi verso altre fortificazioni del passato. Si ammira Ostra, abbracciata da una cinta muraria e da nove torrioni che disegnano il paesaggio, prima di raggiungere Corinaldo, da ammirare dall’alto percorrendo porte fortificate e camminamenti di ronda delle sue mura quattrocentesche. Dopo una sosta alla città romana di Suasa e a San Lorenzo in Campo, si prosegue verso Mondavio per scoprirne l’imponente Rocca, capolavoro di architettura rinascimentale cui Francesco di Giorgio Martini diede la forma suggestiva di una balestra. Ancora pochi chilometri per arrivare a Mondolfo e guadagnare la sommità della sua cinta muraria da cui ammirare i colori dell’Adriatico, segnato a meridione dalla mole del Monte Conero.

Fortezze imponenti, costruite nel corso del Rinascimento per controllare porti e valli, vie di comunicazione e mercati. A Senigallia, le rocche di mattoni costruite nel Quattrocento sono uno dei segni distintivi del paesaggio, e la loro presenza rende unico un territorio di grande valore paesaggistico e storico. La città, nata sul mare e sul porto-canale del Misa, era difesa dalla mole squadrata della Rocca Roveresca, frutto del progetto dell’architetto Baccio Pontelli. Dall’alto dei camminamenti della fortezza si gode di un bel panorama sulla cittadina e sulla piazza voluta dai Della Rovere, con al centro una bella fontana decorata da leoni. Anche percorrendo le colline dell’entroterra senigalliese e marchigiano, le grandi strutture militari rimangono una caratteristica importante: a Ostra la svettante Torre Civica, anche se ricostruita dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale, è un ricordo del passato. Splendida – e affacciata sul dolce declinare delle colline marchigiane – la passeggiata lungo le mura di Corinaldo permette di toccare con mano una struttura difensiva che si è conservata quasi completamente, frutto di uno dei più grandi architetti militari del Quattrocento: Francesco di Giorgio Martini. Lungo la via verso Mondavio e la sua Rocca, due soste interessanti nella Valle del Cesano ricordano il lungo passato storico e artistico di questa zona: a Suasa l’anfiteatro romano rievoca una importante città distrutta dai Goti di Alarico, mentre a San Lorenzo in Campo si trova una splendida Basilica, unico resto di una grande Abbazia benedettina. Ma ora è il momento di salire verso la prossima tappa della via delle rocche: Mondavio, vista da lontano, rivela immediatamente la sua struttura militare, che svetta tra le case del centro storico. Lungo un ponte sul fossato si raggiunge l’imponente mastio a forma di decagono della Rocca dalla suggestiva forma di una balestra, e nel fossato fa bella mostra di sé una serie di macchine da assedio ricostruite sui disegni del senese Francesco di Giorgio Martini, che progettò la fortezza. Dall’alto della torre, il paese sembra minuscolo, ai piedi del suo castello. E cela, nella ex Chiesa dedicata a San Filippo Neri, una sorpresa. Il piccolo e splendidamente decorato Teatro Apollo, ancora in funzione dopo riusciti restauri ottocenteschi che, come accade in tutte le Marche, testimonia il grande amore di città e paesi per la musica. Lungo la via verso l’Adriatico, l’ultima tappa è Mondolfo, rocca posta a guardia della vicina costa e della foce del Cesano, usata in passato come residenza estiva dei duchi, che conserva nel centro storico un lungo tratto delle antiche mura, da cui si gode di un ampio panorama verso il mare.

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