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Lombardia

Su due ruote sul filo del Brembo

Itinerario

Su due ruote sul filo del Brembo

in collaborazione con Touring Club Italiano

Una pista ciclabile di montagna, ma che dell'ascesa in montagna non richiede la fatica. Perché leggera è la pendenza, e lieve il dislivello. Della montagna, invece, questa ciclabile della valle Brembana, che da Zogno porta a Piazza Brembana, regala paesaggi di fascino, sfiora borghi che fanno sfoggio delle loro vestigia, come San Pellegrino Terme o Cornello dei Tasso, incrocia greggi e mandrie nel loro lento pascolare. Qui una volta si viaggiava in treno, e in tanti da inizio Novecento lo hanno usato per raggiungere San Pellegrino e immergersi nelle sue atmosfere d'antan. Sovrani, artisti, borghesia illuminata, gente del bel mondo riempivano di sé gli ambienti liberty del maestoso Grand Hotel che si scorge mentre si incede a colpi di pedali. Ora il treno non passa più, perché intorno agli anni Sessanta del secolo scorso la ferrovia è stata soppressa. Ne ha preso il posto la pista ciclabile, dove in tutta sicurezza si pedala alla scoperta della valle disegnata dal Brembo.

«L'area di sedime delle ferrovie dismesse o in disuso è utilizzabile prioritariamente per la realizzazione di piste ciclabili». È l'articolo 8 della legge 366 del 1998 che in pratica dice alle Regioni che non sarebbe mica una cattiva idea ricavare piste ciclabili nei luoghi dove prima c'era una ferrovia. Un suggerimento che non cade nel vuoto, vero è che il 20 ottobre 2007, in un sabato di sole spendente, viene inaugurata la pista ciclabile della valle Brembana. Certo, ne è passato di tempo dalla promulgazione della legge, indispensabile però a mettere mani al vecchio sedime, alle stazioni, così come a ponti e gallerie recuperati con grande cura e maestria. È davvero bello il tracciato che da Zogno a Piazza Brembana segue il fondovalle del Brembo, con vari attraversamenti sul fiume e pendenza dolce e regolare da renderlo pedalabile anche ai bambini. A tratti corre di fianco alla montagna, in altri punti la penetra attraverso un sistema di gallerie lasciate al naturale e mirabilmente illuminate dal basso da creare un fantastico scenario di luci e ombre. Per 21 chilometri si pedala tra montagna e fiume, in costante e leggera salita che porta dai 334 metri di altitudine di Zogno ai 536 metri della tappa finale, Piazza Brembana, preceduta da un ampio curvone che anticipa Lenna. Un curvone che in passato consentiva ai treni in transito di guadagnare quota, ora segmento della ciclovia della valle Brembana. E si pedala anche tra la storia, che a San Pellegrino Terme ha le sembianze dei fasti novecenteschi della Belle Époque, ma che cambia radicalmente a Cornello dei Tasso, minuscolo borgo che non ha ceduto alle lusinghe del tempo e ha saputo conservare perfettamente il compatto tessuto architettonico di epoca medievale, un tempo attraversato dalla Via Mercatorum proveniente da Bergamo. In un susseguirsi di gallerie, ponti di pietra e ponti di ferro, prati, scorci sulle montagne, ammalia il paesaggio, dolce nel primo tratto dove si attraversano i boschi a ridosso dei colli di Bergamo, più selvaggio in vista di San Giovanni Bianco, dove confluiscono il Brembo e il suo affluente Enna, e altamente suggestivo è il percorso dell’Orrido della valle Taleggio, scavato nella roccia e a strapiombo sul fiume. A mano a mano che ci si avvicina a Cornello dei Tasso, la ciclabile si inoltra in uno dei tratti più spettacolari della valle qui a picco sul Brembo, che più avanti cederà il passo al piccolo lago artificiale del Bernigolo che si costeggia prima di arrivare Piazza Brembana. Una ciclovia “facile”, alla portata di tutti questa della valle Brembana, che regala belle emozioni dal punto di vista paesaggistico, e per questo da percorrere nelle belle giornate di sole, per lo più da marzo a ottobre. D'inverno è sconsigliata, perché il clima di montagna è poco clemente e perché in questa stagione lunghi tratti del fondovalle sono in ombra.

 

 

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