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Liguria

Golfo del Tigullio. Riflessi d'arte

Itinerario

Golfo del Tigullio. Riflessi d'arte

in collaborazione con Touring Club Italiano

Il Golfo del Tigullio, compreso tra Punta Portofino a ovest e Punta Manara a est, è poco più di una virgola tondeggiante nell’infinitamente più ampio Golfo di Geno va. A catturare gli animi nella sua magia non ci sono solo il mare, le spiagge e i colori pastello della Liguria. Tra Santa Margherita Ligure, Chiavari e Sestri Levante si sgranano come perle di una collana le tappe preziose di un turismo lento e aristocra tico vecchio almeno di due secoli. Senza lasciarsi intimidire, si varcano soglie e portoni alla scoperta di luoghi segreti e suggestioni: giardini spalancati sul mare, risseu composti con ciottoli bianchi e neri come ricami eleganti, collezioni che racchiu dono inaspettati tesori d’arte, leggende di sculture qui portate dal mare.

Dalle ripe scoscese del promontorio di Portofino alla Baia del Silenzio di Sestri Levante, la geografia cambia repentinamente, sempre regalando scenari marittimi da immortalare.
In certi ambienti è conosciuta semplicemente come “Santa”, ma il cuore di Santa Margherita Ligure è antico e batte dietro la patina di mondanità che si è cucita addosso come una seconda pelle. Ci fu un tempo in cui il celebre monastero di San Fruttuoso le apparteneva. Parallelismi leggendari: un drago impediva l’accesso alla grotta dove poi sarebbero giunte, dalla Spagna, le ceneri del vescovo Fruttuoso un drago inghiottì Santa Margherita di Antiochia, le cui reliquie sono custodite nella chiesa principale. Sta di fatto che la città risale almeno alla metà del III secolo e celebra ininterrottamente il suo intenso sposalizio con il mare.
Insieme ai portici che ricamano i prospetti dei palazzi medievali, l’altro aspetto che sorprende di Chiavari è la struttura regolare. Com’è possibile che una città fondata alla fine del XII secolo abbia strade ortogonali e parallele alla costa e non contorte come molte città medievali? Si scopre che l’atto di fondazione da parte della Repubblica di Genova ve nne stilato come un moderno piano regolatore.
La geografia non potrebbe essere stata più generosa con Sestri Levante. Se ne accorse anche Hans Christian Andersen, l’autore danese di fiabe immortali che a Sestri soggiornò nel 1833, e che ispirò il nome del la Baia delle Favole. L’altra insenatura, per gli anziani la “marina di levante”, dal 1919 si chiama Baia del Silenzio: la seconda spiaggia di Sestri, più piccola ma più celebre, venne così battezzata dal poeta sestrese Giovanni Descalzo.

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